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Come usare i feedback, anche se sono negativi.

Quanti feedback hai ricevuto nell’ultimo mese? Li usi per monitorare la tua attività? Come puoi sfruttarli a tuo vantaggio?

Nella vita, prima o poi, qualcuno ti darà un feedback: a voce, per iscritto, in privato o in pubblico, quel messaggio rappresenta una sliding door importante (se sai come aprirla).

Di seguito ti voglio illustrare il significato di feedback, le varie tipologie e come farne buon uso per migliorare il tuo career branding.

1. Feedback: significato

Da non confondere con la recensione su TripAdvisor, il feedback secondo il buon Treccani.it è:

 Nel linguaggio tecn. e scient., termine equivalente all’ital. retroazione, che designa il processo per cui l’effetto risultante dall’azione di un sistema (meccanismo, circuito, organismo, ecc.) si riflette sul sistema stesso per variarne o correggerne opportunamente il funzionamento.

2. Differenza tra feedback e recensione

E’ vero, non si discosta molto dalle recensioni, ma il feedback è uno strumento che viene spesso utilizzato in piccole dosi e per modificare una situazione nel breve termine tra due persone (mittente e destinatario del messaggio).

recensione

Immagina un ristorante che riceva una recensione “Piatti scadenti”. Ci può stare, giornata storta. Ma quali piatti lo sono? Li hai provati tutti? Alcuni? Solo uno?

Il ristoratore, in questo caso, farà fatica a migliorare il suo menu se non ha idea di quali piatti siano da cambiare.

Un feedback, quindi, può essere rappresentato dalla recensione “Piatto del giorno scadente”. Ecco, dal menu del giorno il ristoratore potrà eliminare (o modificare) quel piatto.

L’ effetto risultante dall’azione del ristoratore – proporre quel piatto nel menu del giorno – si riflette sul menu stesso – modifica o cambio del piatto.

3. Le varie tipologie di feedback

E’ importante capire, attraverso un ciclo di risposta, su cosa devi ragionare per modificare in meglio la tua azione.

Per fare questo, devi essere in grado di capire quale feedback stai ricevendo. Ti avverto: dipende da quale lato guardi la comunicazione che ricevi.

3.1 Feedback positivo

Quello che ti gratifica. Ricevere un feedback di questo genere fa sempre piacere, soprattutto dopo che ti sei fatto il mazzo.

Un feedback positivo è condito da un complimento sull’intero lavoro o su parte di esso. Viene accompagnato da un sorriso (di persona), da due righe via mail, da un messaggio o da un’azione che genera, in te, un’emozione di gioia e carica positiva.

Rinforza il tuo comportamento, ti rende consapevole delle abilità che hai messo in azione in quel sistema e stimola a migliorare la qualità delle tue azioni positive. 

3.2 Feedback negativo

Quello che ti fa crescere. In questo caso sono due le cose: ti rimetti a lavoro per migliorare la situazione che ha ricevuto quel feedback oppure ti lamenti come una vittima.

Ciò che determina un vincente da un perdente è il modo in cui reagisce a un feedback.

Oreste Nicolò

Quando ricevi un feedback negativo è compito tuo prenderlo, spacchettarlo in piccole azioni da compiere, modificarle e riassemblare in un nuovo risultato. Riceverne uno di questo tipo serve da stimolo per trovare soluzioni alternative ed eliminare i comportamenti negativi.

3.3 Feedback pessimistico

Ti capisco, può capitare durante il tuo lavoro di ricevere feed negativi pieni di rabbia e frustrazione da parte del mittente.

Non capisci un c****!

No, così non va bene. Devi…

Era meglio se lo facevo io.

Sei stanco di ricevere un feedback di questo genere? Mi dispiace, ma se è il capo a dartelo devi solo reagire con un approccio costruittivo. Ti faccio un esempio:

Capo: senti, non è così che voglio sia fatto questo lavoro, se non hai capito le mie indicazioni chiedimi prima di iniziare il lavoro.

In questo caso puoi reagire facendo uno “spacchettamento” del feedback pessimistico e usarlo a tuo vantaggio con una serie di azioni:

Reazione: fare un recap della richiesta

Azione: segnare su un foglio cosa non avevo capito la prima volta

Collaborazione: confrontarsi con qualcuno per migliorare il lavoro

Spesso questi feedback sono dovuti al carattere e il tipo di formazione della persona che li genera. La situazione personale e l’ambiente in cui si trova un individuo incide sul suo stile comunicativo (e di leadership).

3.4 Feedback energetico

Nel libro The Art of Connection di Michael J. Gelb, laureato in Psicologia e Filosofia, scrittore e fondatore di The High Performance Learning Center, il feedback viene visto come una dose per sistemare il tuo equilibrio energetico.

L’autore suggerisce, ad esempio in un rapporto di coppia, di farsi una passeggiata e scambiarsi delle domande:

  • C’è qualcosa che posso fare per essere più amorevole e di supporto per noi?
  • Sta succedendo qualcosa che può sembrare difficile da esprimere?

Un feedback energetico ha una struttura basata sull’autocritica iniziale e un’analisi dei punti da migliorare. Il confronto, in questo caso, è fondamentale per creare un vortice positivo nella mente dei due interlocutori, con l’obiettivo finale di ottenere intenzioni positive di cambiamento.

4. Come dare un feedback

Ora che hai capito come nutrirti di feedback, vediamo come renderli utili e costruittivi in maniera intelligente. Il buon Gelb suggerisce di utilizzare la metodologia S.M.A.R.T. La conosci?

Viene utilizzata per fissare gli obiettivi. In questo caso ti presento una versione leggermente modificata (vengono sostituiti Rilevante e Temporizzato):

S = specifico

“Sei insensibile con i clienti” non è costruttivo come dire “hai interrotto tre volte il cliente, ascoltalo più tempo”.  Non basarti su deduzioni, ma a quello che osservi realmente durante l’azione.

M = misurabile

Che risultato ottiene la tua azione? Hai stimolato il cambiamento nel comportamento dell’altra persona? Per sicurezza chiedi al destinatario se è tutto chiaro dopo averlo ricevuto.

A = attuabile

Dare un feedback che porta a una soluzione irrealizzabile è distruttivo. Se la persona non può cambiare il rischio è di aumentare la sua frustrazione.

R = rispettoso

Prima di dare un feedback, chiedi alla persona di fare un’autoanalisi delle sue aree di miglioramento. Questo serve a creare nel destinatario un ambiente consapevole (di se), una maggior accettazione del feed e un rapporto di fiducia nei tuoi confronti.

T = puntuale (tempo)

Hai terminato un meeting? Non aspettare, dai il feedback a caldo. Hai ricevuto una mail in cui ti viene richiesto? Rispondi e lascia almeno una riga di come risposta.

Se hai paura di infastidire qualcuno, chiedi al destinatario se è un buon momento per dargli un feedback o quando puoi sentirlo per farlo. Il luogo è fondamentale: elogia in pubblico, critica in privato.

RIASSUNTO

Diffondere la cultura del feedback in azienda, nella tua attività o per migliorare il tuo career branding richiede pratica e tempo.

Inizia a farlo con una persona di fiducia, per poi spostarti verso persone competenti ma con le quali non hai un rapporto diretto. In questo modo crei relazioni positive e utili alla tua crescita professionale.

Ora sai come recepire i feedback che ricevi. Inoltre, sai come darne uno costruttivo alle persone con cui collabori, così da fondare rapporti basati sulla fiducia e l’onestà.

E’ arrivato il momento: dammi un feedback per questo articolo scrivendolo nei commenti oppure inviamelo all’indirizzo info@lavoroingrande.it. Leggo tutti i consigli e li uso per migliorare. Per fornirtene di migliori, ho bisogno anche del tuo supporto. 😉

Lavora in grande!

Oreste

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